Venticinquesima giornata
Dopo una notte tempestosa con vento, pioggia e a tratti grandine, stamani al risveglio sembrava tutto finito. Il mare invitava ad entrare in mare qui a Maria Pia, con i suoi bei colori e una calma surreale. Ma le previsioni dicevano tutt’altro.
Qualche amico più a sud mi dava conferma che il mare non era per nulla buono quindi ho deciso di restare in attesa e dare ascolto al meteo. Ho impiegato un’ora e mezzo a ridare decoro alla mia Diana. Sabbia ovunque e tanta roba da sistemare nei gavoni.
Poi ho dedicato due ore a finire il lavoro iniziato ieri, ossia la pulizia della duna e della pineta. A lavoro finito mi son sentito davvero soddisfatto e con un po’ di speranza che le persone rispettino un luogo così bello e adesso anche più pulito. Trovo comunque bello tutto ciò che sta accadendo in questo mio viaggio.
Vi ho promesso ieri di raccontarvi di una delle ultime fasi delle mie giornate durante il periplo: le misurazioni mediche. Prima di partire ho avuto il piacere di conoscere tramite l’amico Emanuele il signor Alberto Concu che con interesse ha voluto sapere di più del progetto sportivo-ecologico. Mi ha proposto un’iniziativa a cui non potevo rinunciare e che anzi supporta a mio parere in maniera importante il progetto. Pochi giorni dopo ero già a Pula, presso il laboratorio di medicina dello sport di Sardegna Ricerche per iniziare un processo di montaggio medico prima, durante e dopo il mese di navigazione tramite test di valutazione della mia capacità fisica coordinati dal professor Filippo Tocco.
Per questo ogni sera la mia tenda si trasforma in una sorta di infermeria. Tramite delle attrezzature create ad hoc, applicandomi degli elettrodi sul corpo, viene acquista in remoto l’attività cardiovascolare grazie a due imprese innovative di cui ho piacere di fare i nomi: la AC Technologies e la Nomadyca rispettivamente amministrate dal professor Alberto Concu e dall’ingegner Andrea Fois, che mettono in relazione i dati con rilevamenti in mare. La mia posizione e la velocità sono infatti costantemente aggiornate niente meno che del dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Del Politecnico di Torino. Avete letto bene il Politecnico di Torino, con l’impegno del professor Andrea Manuello, mi geocalizza integrando il tutto con dati relativi a temperatura e umidità dell’ambiente in cui sto vivendo.
L’obiettivo di questo studio caratterizzato da una massa enorme di dati prodotti potrà definire con grande precisione il modello funzionale del sottoscritto e, per altro verso, contribuire allo sviluppo di tecnologie indossabili e di facile uso per ottimizzare il training di questo tipo di attività. Insomma chi l’avrebbe mai detto???
Tutto questo, anche se a costo di qualche sacrificio e di qualche attrezzatura in più sul kayak, credo sia una bellissima opportunità che già so di aver fatto bene ad accettare. A breve vi darò ulteriori informazioni.
Buonanotte da Alghero ( il Politecnico può certificare che sono davvero qui😉).